Nonostante mio papà sia greco, sono moltissimi anni che non torno in questo bellissimo paese e così ho deciso di venire a visitare una città che non avevo ancora visto: Salonicco. In questo articolo vi suggerisco quindi, cosa vedere a Salonicco in un giorno o Thessaloniki come la chiamano i greci.
Ho preso l’aereo da Oro al Serio a Bergamo e con un volo diretto sono atterrata in circa 3 ore in questa terra che crea dipendenza, tenendo conto che in Grecia il fuso orario è di un’ora in più rispetto all’Italia.
Arrivata all’aereoporto seguendo le indicazioni per il bus, ho subito trovato il gabbiotto che vendeva i biglietti ad 1.80 euro dell’autobus 01X, che mi ha portato fino in centro dove si trovava il mio hotel. Il signore proprietario della biglietteria è stato così gentile anche da indicarmi a quale fermata scendere dal bus, per arrivare più vicino al mio hotel.
Ho prenotato dall’Italia un alberghetto “Blu Bottle” molto carino che mi sento di consigliare, sia perchè è ubicato in pieno centro, sia perchè l’ho trovato molto pulito, silenzioso e gestito da personale cordiale.
La chiesa Panagia Chalkeon
La mattina sono andata a visitare la chiesa Panagia Chalkeon presso la quale sono riuscita ad assistere ad una processione in cui il papàs ovvero il sacerdote ortodosso, ha trasportato fuori dalla chiesa un’icona, coinvolto tutti i fedeli che insieme a lui hanno completato un giro esterno della chiesa ed hanno terminato la cerimonia mangiando dei pezzi di pane contenuti in una ciotola di vimini ed hanno baciato l’immmagine sacra.
Kapani Market
Terminata la funzione ho deciso di fare una passeggiata verso il lungo mare e girando in una vietta, per caso mi sono imbattuta nel mercato della città il Kapani Market, in cui ho potuto osservare molti banchi di frutta, verdura, carne, pesce, dolci e fare delle comparazioni tra i prezzi degli alimenti italiani e greci. Alcuni erano convenienti, altri invece uguagliavano il costo dell’Italia, quindi la conclusione è che in alcuni ambiti, la Grecia ormai sta raggiungendo il livello degli altri stati europei.
La chiesa di San Demetrio
Tornando indietro verso la chiesa, mi sono imbattuta in una piazza molto luminosa sulla via Egnatia in cui ho ammirato la statua di Eleftherios Venizelos il primo ministro greco. Continuando con i consigli su che cosa vedere a Salonicco in un giorno, proseguo verso la città alta e passando nella vecchia piazza dell’Agorà sono arrivata alla chiesa di San Demetrio, edificata sui resti di un antico impianto termale romano che conserva le spoglie sia di San Demetrio patrono della città di Salonicco, martirizzato nel 303 d.C. e che è diventata patrimonio UNESCO nel 1988.
La storia ci racconta che nel 1430 gli Ottomani occuparono Salonicco, dove trasformano molte chiese in moschee tra cui anche San Demetrio. Rimase una moschea fino al 1912 anno in cui i greci liberarono la città e San Demetrio tornò così ad essere una Chiesa.
All’interno vi consiglio di ammirare il bellissimo pulpito, il mosaico sulla parete occidentale che rappresenta un angelo che offre a san Demetrio il bastone di Asclepio, ossia l’abilità data da Dio di guarire.
E’ di interesse storico e popolare il reliquiario in cui sono conservate le spoglie di Santa Anisia che ha una storia simile a quella del nostro San Francesco. Ella nacque a Salonicco da genitori ricchi e cristiani e quando il papà morì le lasciò i suoi averi in eredità e lei decise di devolvere tutto ai poveri. Fece poi voto di castità e povertà e visse servendo Dio e compiendo buone azioni. Un giorno, mentre si stava recando in chiesa, la fermò un soldato pagano e le ordinò di accompagnarlo al tempio, ma lei si rifiutò. Così egli la trascinò per la strada e quando le strappò il velo che portava in segno di castità lei, contorcendosi, gli sputò in faccia. Pieno di rabbia, il soldato sfoderò la spada e la uccise. Le sue spoglie sono conservate in questa chiesa e nel luogo in cui la Santa era stata sacrificata, fu costruito un oratorio.
Qui ovviamente sono anche conservate le reliquie di San Demetrio e per omaggiare il Santo hanno costruito un arco che, oltrepassato, contiene una teca in argento sovrastata da una corona dedicata proprio a lui. Inoltre appena uscite fuori dalla teca, senza dimenticarvi di fare il segno della croce, inginocchiarvi e poi con una mano toccare a terra come da tradizione ortodossa, sono a disposizione dei cotton fioc che si devono intingere nell’olio contenuto in un catino di alluminio e poi passarli sulla fronte, disegnando una croce.
L’Arco di Galerio, la Rotonda e il Palazzo di Galerio
Scendendo di nuovo giù verso la città nuova, si può ammirare la grande piazza che contiene l’Arco di Galerio. Fu costruito nel 305 per celebare la vittoria dei Greci sui Persiani ed era costituito da quattro possenti pilastri che sostenevano una cupola.
Gli unici resti rimasti sono le due colonne originali ed un arco decorato con scene di battaglia sul quale vi è inoltre raffigurato Galerio in vari momenti della guerra contro i persiani tra le quali: il suo arrivo nella città armena di Eriza, immagini allegoriche dell’Armenia e Mesopotamia sotto forma di due donne che vengono poi conquistate, la dea Vittoria che incorona lo stesso Imperatore e lo si vede inoltre su un carro con i suoi doni, trainato da quattro elefanti simbolo di vittoria ed accompagnato anche da una donna guerriero sul carro con lancia e scudo che simboleggia la gloria militare ed infine la scena in cui l’Imperatore è accolto con benevolenza dai nemici.
Procedendo con la visita, sull’asse del percorso che collega l’Arco di Galerio con il Palazzo di Galerio troviamo la Rotonda, un edificio a forma cilindrica dell’inizio del IV secolo D.C. In passato aveva funzione di Pantheon dell’Imperatore Galerio, mentre oggi ospita la chiesa di San Giorgio. Vi consiglio di visitarlo all’interno sia perchè l’entrata è gratuita, sia perchè i mosaici in esso contenuti, sono davvero impressionanti.
Proseguendo dalla Rotonda verso il mare, sull’asse dell’antica via colonnata, si giunge alle rovine del Palazzo di Galerio che è circondato da alti palazzi moderni e negozietti che vendono cibo ed abbigliamento. Dell’antica costruzione si riconosce un cortile a peristilio, circondato da portici con mosaici pavimentali su cui si affacciano 12 stanze ed un edificio a pianta ottagonale che era forse la sala del trono.
La Torre Bianca
Siamo arrivati al momento in cui vi do il suggerimento più importante su cosa vedere a Salonicco in un giorno. Infatti alla fine della strada che dal palazzo arriva al mare, se guardate sulla sinistra potrete ammirare il simbolo di Salonicco: la Torre Bianca.
Essa fu costruita nel XV secolo per sostituire un’antica fortificazione bizantina e fu poi nuovamente ricostruita dagli Ottomani. Era utilizzata come forte per migliorare le difese portuali e come guarnigione. In seguito divenne una famigerata prigione che ebbe vari appellativi tra cui “Torre Rossa”, perché i turchi la usavano come prigione per i morituri e come luogo di tortura, riempiendo le mura di sangue. Queste pene venivano eseguite dai Giannizzeri che erano soldati scelti tra le antiche fanterie turche, forzatamente reclutati tra i giovani di famiglie cristiane, che in seguito istruiti nell’Islam, ne divenivano fanatici ed accaniti difensori.
Fu ribattezzata “Torre Bianca” perchè nel 1890 Nathan Guéledi un prigioniero della torre condannato all’ergastolo, imbiancò l’edificio in cambio della propria libertà.
La statua di Alessandro Magno e Piazza Aristotelus
Infine vi consiglio di fare una passeggiata sul lungo mare in modo da vedere ancora due attrazioni particolari. Subito dopo la Torre girate a sinistra per ammirare la statua di Alessandro Magno, nella quale il grande condottiero è raffigurato a cavallo del suo splendido destriero nell’atto di guidare le sue truppe verso l’Oriente.
L’ultimo consiglio che vi do su cosa vedere a Salonicco in un giorno è quello di tornare indietro, proseguire in direzione opposta verso l’inizio del percorso e camminare per un chilometro circa sempre sul lungomare ed incontrerete la piazza più famosa della città: Piazza Aristotelus.
E’ ovviamente dedicata ad Aristotele di cui troviamo una bella statua commemorativa. E’ una delle poche piazze europee che affacciano quasi sul mare. Fu progettata nel 1918, ma completata tra gli anni ‘50 e ‘60. Fu ricostruita dopo un grave incendio che distrusse una parte considerevole della città. Molti edifici sono stati ristrutturati di recente e almeno 12 di questi sono stati dichiarati monumenti nazionali dal governo ellenico. Nonostante non sia uguale al progetto iniziale dell’architetto francese Ernest Hébrard, rimane comunque la piazza principale della città in cui si svolgono i principali eventi cittadini.
Ora recatevi all’hotel dove avrete lasciato le valigie e partite per visitare una delle tante isole greche!!