In questo articolo voglio parlarvi  di cosa vedere a Bologna in due giorni a piedi, tra i suoi fantastici monumenti e gli itinerari da percorrere rigorosamente camminando.

Cosa vedere a Bologna in due giorni a piedi

Bologna capoluogo dell’Emilia Romagna definita come “la dotta, la rossa e la grassa”, è stata una delle città italiane che più mi è rimasta nel cuore perché, nonostante sia abbastanza grande, è costruita a misura d’uomo, è vivace, piena di ragazzi di tutte le età ed etnie che, passeggiando gioiosi per le vecchie stradine, si recano presso l’Alma Studiorum considerata la più antica Università ancora attiva e che contiene ben 32 dipartimenti tra medicina, chimica, fisica, ingegneria, matematica, lingue, psicologia, economia, lettere e il famoso Dams che aiuta in giovani a formarsi in discipline artistiche e dei media. Ecco perché la definizione di “dotta”.

Inoltre mi hanno molto colpita i suoi portici, che hanno una lunghezza totale di 6 km. Di giorno sono molto caratteristici e pieni di negozi e di sera sono poco illuminati e creano un ambiente un po’ cupo, dark che ben si addice all’atmosfera generale.

Portici Bologna

Ma perché Bologna viene definita “la rossa?”. Molti potrebbero pensare all’egemonia sulla città di una certa fazione politica ed invece la spiegazione è di tipo urbanistico. Infatti passeggiando per la città si può notare come molti tetti siano dipinti di rosso, in modo da evocare il tipico colore delle città medioevali.

Inoltre vi consiglio di perdervi tra le sue strade ed ammirare i numerosi canali che in tutto misurano addirittura 80 km.

La Torre degli Asinelli e la Torre Garisenda

Passeggiando lungo la via principale si arriva al monumento simbolo di Bologna la Torre degli Asinelli che svetta sulla città. Da lontano sembra che la piazza che la contiene sia immensa, ma mano mano che ci si avvicina la prospettiva si restringe sempre di più e si arriva in una piazza piccolina che circonda la torre e sembra quasi abbracciarla per proteggerla.

Torre degli Asinelli Bologna

Venne costruita tra il 1109 e il 1119 dalla famiglia degli Asinelli che la utilizzò principalmente a scopo di avvistamenti militari. 498 sono gli scalini per arrivare in cima, ma dai suoi 97 metri si può godere un panorama che in giorni tersi può arrivare fino al mare e alle Prealpi venete, quindi anche se il percorso è un po’ faticoso, vi consiglio di salire perché ne vale veramente la pena.

Di fianco si trova la Torre Garisenda che si differenzia da quella degli Asinelli per essere più bassa di soli 47 metri. È famosa per la sua forte pendenza, dovuta al cedimento del terreno e fu abbassata per la paura di un futuro crollo.

Piazza Maggiore

Essendo un’estimatrice di Lucio Dalla, ho ascoltato molte volte una delle sue canzoni che mi piacciono di più: “Piazza Grande”. Proposta a Sanremo nel 1972, si classificò al quarto posto, ma diventò una delle più famose ed omaggiate da molti altri cantanti. Sembra di passeggiare insieme a Lucio mentre identificandosi con un clochard girovago bisognoso d’amore, ci descrive la sua vita a metà tra sogno e realtà, inneggiando alla libertà, all’autonomia, alla difesa delle decisioni prese in autonomia ed alla scelta di essere diversi. Perché vi ho parlato di questa canzone? Perché molti pensano che la piazza di cui Lucio parla sia proprio Piazza Maggiore a Bologna, anche se Dalla non ha mai confermato questa notizia.

Piazza Maggiore o Piazza Grande come la chiamano tutti i bolognesi, è il cuore pulsante della città, perché si affacciano i palazzi e le chiese più importanti. Troviamo quattro edifici principali: palazzo Comunale, palazzo dei Banchi, palazzo del Podestà e palazzo di re Enzo. Inoltre possiamo ammirare la Basilica di San Petronio e la celebre fontana del Nettuno.

Una curiosità: si narra che questa piazza porti sfortuna agli studenti universitari, che devono ricordarsi di non attraversarla mai in centro perché, se succedesse, potrebbero non laurearsi più!!!

Basilica di San Petronio

 Passeggiando per piazza Maggiore non si può evitare di notare l’imponente Basilica di San Petronio che è la chiesa più grande di Bologna e la quarta più grossa d’Italia. Opera incompiuta e dedicata a San Petronio il santo protettore della città, è l’ultima opera tardo gotica d’Italia.

Basilica San Petronio Bologna

L’interno è diviso in tre navate su cui si affacciano 22 cappelle decorate da celebri artisti. La più famosa è quella di San Petronio che contiene un prestigioso organo che è il più vecchio al mondo ancora in uso. La seconda cappella più visitata è quella dei “re magi” che contiene un ciclo di affreschi che raccontano il tragitto percorso proprio dai re magi nel loro viaggio. Nella parete di sinistra invece troviamo degli dipinti che raffigurano inferno e paradiso con scene molto vivide, che rappresentano i dannati inghiottiti da Lucifero.

Molto nota è anche la meridiana Cassini che con i suoi 67,27 metri è la più lunga al mondo.

La fontana del Nettuno

Passeggiando per Piazza Grande davanti al palazzo di re Enzo, possiamo ammirare la fontana in bronzo di Nettuno, il dio marino, nota anche come il Gigante per le sue enormi proporzioni: 3,40 metri d’altezza e 22 quintali di peso, prodotta dallo scultore fiammingo Giambologna che si trovava a Firenze alla corte dei Medici. Ai piedi di Nettuno, raffigurati attraverso dei putti, sono rappresentati quattro fiumi: il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio delle Amazzoni.

Fontana del Nettuno Bologna

Ma da chi fu voluta questa statua? La fece costruire Papa Pio IV come simbolo del potere pontificio per affermare l’assunto che come Nettuno riesce a dominare le acque, così il papa può governare il mondo. Nel tempo fu utilizzata per scopi meno elevati: dai venditori di frutta e verdura per pulire i propri prodotti, alle lavandaie per fare il bucato.

Una curiosità: è usanza bolognese che gli studenti prima di recarsi ad un esame, per avere fortuna debbano girare intorno alla fontana due volte in senso antiorario, proprio come fece il Giambologna attorno al piedistallo pensando a come realizzare la sua opera, dando seguito alla sua fortunata carriera.

Seconda curiosità: Giosuè Carducci ne fu talmente affascinato che gli dedicò la poesia: “Nella Piazza di San Petronio”.

L’Archiginnasio

La realizzazione dell’Archiginnasio fu commissionata da Papa Pio IV e progettata da Antonio Morandi per riunificare le varie discipline universitarie che erano sparse fra i diversi palazzi della città. Quindi per anni l’edificio ebbe funzione di sede universitaria, poi divenne scuola elementare ed infine Biblioteca Comunale.

Archiginnasio Bologna

Devo confessarvi che quando sono entrata nell’Archiginnasio sono rimasta a bocca aperta dalla meraviglia che mi presentava di fronte. Un lungo portico costituito da 30 arcate che si sviluppa su due piani, affacciati su un cortile centrale.

Salita al primo piano non vi nascondo la sorpresa nel godere visivamente dei numerosi affreschi, iscrizioni, stemmi e monumenti celebrativi che compongono le volte degli scaloni e i lunghi corridoi. Inoltre contiene il più vasto complesso araldico murale al mondo costituito da circa 6000 stemmi. Poiché ad oggi è la più grande biblioteca dell’Emilia Romagna, conserva importanti testi dedicati alla cultura bolognese. Veramente da non perdere!!

Abbazia di Santo Stefano

Passeggiando tra i vicoli di Bologna si arriva in Corte Isolani una splendida galleria che collega Strada Maggiore e via Santo Stefano. Seduti ad un tavolino di qualche locale si può pasteggiare, assaporando le specialità tipiche del luogo. Da qui sia arriva direttamente in piazza dove è situata l’Abbazia di Santo Stefano.

Corte Isolani Bologna

Voluta da San Petronio, la planimetria è ispirata al Santo Sepolcro di Gerusalemme ed è edificata sopra un tempio precedente dedicato a Iside. È molto caratteristica, perché si tratta di un monastero racchiuso nel centro della città ed amministrato da una confraternita di monaci benedettini brasiliani.

Santo Stefano Bologna

Dalla piazza possiamo ammirare la sua composizione che comprende le facciate di tre Chiese: quella del Crocifisso, quella del Sepolcro e quella dei Santi Vitale ed agricola. Nonostante i vari rifacimenti e restauri il complesso rimane il monumento più interessante da visitare a Bologna. Entrando, si respira una specie di atmosfera magica e l’illuminazione esalta questa sensazione di incanto e vi consiglio di visitare la cripta sottostante nella Chiesa del Crocifisso, vi lascerà a bocca aperta per la struttura che emana serenità e raccoglimento.

Chiesa di Santa Maria della Vita

Merita una visita la piccola chiesa di Santa Maria della Vita esempio di barocco bolognese a cui sia accede da una stradina laterale di Piazza Maggiore, perché contiene un’opera veramente spettacolare che è il “Compianto del Cristo Morto”, realizzato da Niccolò dell’Arca nella seconda metà del ‘400.

Compianto Cristo Morto Bologna

Composto da sette figure a grandezza naturale in terracotta con al centro il Cristo circondato da due Marie che straziate dal dolore sembrano emettere un grido di sofferenza. La drammaticità di queste statue non ha pari in altre opere dell’epoca 3 se ne rimane affascianti e turbati al tempo stesso. Vi consiglio assolutamente di andare a vederlo.

Chiesa di San Luca

Un altro luogo meraviglioso che dovete assolutamente visitare è la Chiesa di San Luca sita nel Colle della Guardia. Per arrivarci è quasi d’obbligo partire dal centro di Bologna e camminare per 4 chilometri, affrontando i sali-scendi tra curve e scalini protetti dal portico coperto costituito da 666 arcate.

Portici San Luca Bologna

Arrivati in cima senza fiato, se non si è allenati, si può ammirare la stupenda chiesa a croce greca arricchita all’interno da opere di Guido Reni e Guercino. Da guardare con attenzione è anche la cupola affrescata da Giuseppe Cassioli, sulla quale viene rappresentato Pappa Benedetto XIV accerchiato da numerosi prelati, che invoca la Madonna. Viene anche raffigurato l’evangelista Luca vestito con abiti orientali e la sua tipica icona leggendaria.

San Luca Bologna

Ma l’opera più importante oggetto di venerazione da parte dei bolognesi è la Vergine col bambino detta di San Luca. La leggenda sul come la statua sia arrivata a Bologna, narra che un viandante greco mentre si trovava in pellegrinaggio a Costantinopoli, ricevette come dono dai sacerdoti della basilica di Santa Sofia il dipinto di Luca Evangelista affinché lo portasse proprio sul monte della Guardia, così come indicato sul dipinto stesso. Il pellegrino riuscì ad arrivare a Bologna, fu accolto dalle autorità bolognesi e l’icona della Madonna fu portata in processione fino al monte.

San Luca Interno Bologna

Una curiosità. Perché si deve affrontare la salita a pedi? È credenza che i portici abbiano la forma di un serpente che raffigura il diavolo, schiacciato dal piede della Madonna rappresentata proprio dalla Chiesa. Quindi affrontare la salita a piedi simboleggia un cammino di purificazione e liberazione dal peccato.

La mia esperienza è stata magnifica, come un vero e proprio cammino di liberazione da tutti i pensieri negativi attraverso la fatica di arrivare fino in cima, ma anche la gioia nel vedere la meta tanto agognata e nel conoscere persone che stavano affrontando lo stesso tragitto. Quindi vi consiglio, anche se il percorso è faticoso, di andare a piedi.

Dove mangiare e… bere!!

In un articolo su Bologna ovviamente non posso non parlare di cibo. Nella patria dei taglieri, della piadina e del lambrusco, ho tanti posti meravigliosi da consigliarvi.

Vini bolognesi

https://www.bolognawelcome.com/it/locali/self-service/bassotto

https://www.capellettilocandadiromagna.it/

https://051.it

Tagliere salumi bolognesi

Suggerimento

Quello che hai appena letto è l’itinerario che ti consiglio per visitare Bologna, ma se non hai voglia di vederla in autonomia su Civitatis potrai trovare vari tour che ti aiuteranno a girare la città al meglio.

Una visitata guidata della città:

https://www.civitatis.com/it/bologna/visita-guidata-bologna/

Un tour della Bologna segreta:

https://www.civitatis.com/it/bologna/tour-bologna-segreta/

Un bel giro della città in bicicletta:

https://www.civitatis.com/it/bologna/tour-bicicletta-bologna/

Chiaveviolino PLAYLIST

Molto cantanti sono nati in Emilia Romagna e quindi vi voglio lasciare una playlist contenente i brani più famosi, cosicché vi facciano compagnia in questa visita di Bologna:

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