Pistoia è una bellissima città italiana situata nella regione Toscana con affascinanti monumenti ed edifici storici, una vivace cultura artistica e una cucina deliziosa. Dall’esplorazione delle sue stradine acciottolate alla degustazione delle prelibatezze locali, sono molte le attività che possono rendere indimenticabile il tour di Pistoia. Inoltre è una città piccola che può essere facilmente esplorata a piedi o in bicicletta

 Ospita molti monumenti che riflettono il suo passato e il suo presente. Dallo splendido Duomo di Pistoia alla bellissima Piazza della Sala, questi monumenti fanno parte di ciò che rende Pistoia così unica. In questo articolo esploreremo alcuni dei monumenti più iconici e interessanti di Pistoia che dovresti assolutamente visitare quando sei in città.

Per girarla tutta non ci vuole molto, quindi vi suggerisco cosa fare a Pistoia in un giorno e quali sono i monumenti e le chiese da visitare assolutamente.

In piazza del Duomo

San Zeno

La Cattedrale di San Zeno anche nota come il Duomo di Pistoia risalente al XII secolo, presenta una facciata in stile romanico danneggiata più volte da incendi ed eventi atmosferici. È stata il centro del potere ecclesiastico e civile per secoli e custodisce al suo interno autentici tesori.

Ma perchè la chiesa è dedicata proprio a questo Santo? Ci sono due leggende in merito a questa attribuzione.

La prima narra come il vescovo San Zeno mentre camminava per la città, incontrò un gruppo di persone raccolte intorno a un bimbo morto. Commosso dal loro dolore, pregò Dio chiedendogli di riportarlo in vita e con grande stupore di tutti, il bambino si svegliò e continuò a vivere.

La seconda leggenda ci racconta di come intitolare la chiesa a San Zeno fu un gesto di gratitudine da parte dei pistoiesi, perche salvò la città da una altrimenti disastrosa alluvione del fiume Ombrone.

San Zeno era già celebre per aver compiuto atti miracolosi ed infatti a Verona aveva difeso la cattedrale dalle acque del fiume Adige, scongiurandone l’esondazione.

A dominare l’imponente facciata le due statue marmoree di San Jacopo, e San Zeno. Il portico invece comprende una Madonna col Bambino in terracotta di Andrea della Robbia, realizzato tra il XIV e il XV secolo

Alla sinistra si trova il campanile, alto più di 66 metri, nato come torre di guardia longobarda e sulla cima si possono notare i merli a coda di rondine simbolo dell’antica fede ghibellina della città.

 Da non perdere all’interno nella Cappella di San Jacopo uno dei pezzi d’argento più preziosi d’Italia ovvero il dossale di San Jacopo, pesante quasi una tonnellata e composto da 628 figure scolpite, alcune dal Brunelleschi.

Battistero di San Giovanni in Corte Pistoia

Il Battistero è stato costruito sopra le rovine della vecchia chiesa preesistente di Santa Maria in Corte. Nella lunetta sopra la porta sono presenti tre statue raffiguranti la Vergine col Bambino, San Giovanni e San Pietro.

All’interno possiamo ammirare il fonte battesimale realizzato da Lanfranco da Como del quale troviamo la firma dentro la vasca.

Palazzo dei Vescovi

Il palazzo costituisce uno dei vertici della Fondazione Pistoia Musei, dedicato all’arte antica e moderna.

Il percorso inizia con il Museo Tattile costituito da modellini che riproducono in scala i principali monumenti della città. Poi si possono ammirare le sale del Museo della Cattedrale di San Zeno che accolgono importanti arredi liturgici appartenuti alla cattedrale di Pistoia nel corso di più secoli. 

Inoltre sono ospitati delle tempere di Boldini, la collezione Bigongiari cpn oltre 40 dipinti sul Seicento fiorentio e la sala contenente l’arazzo fiammingo “Arazzo Millefiori”.

Palazzo Pretorio

Palazzo Pretorio edificato tra il 1367 e il 1389 è da sempre sede del tribunale della città. La facciata datata a partire dal XV secolo è molto particolare, perchè la decorazione espone gli stemmi dei podestà e dei commissari che abitarono il palazzo.

Palazzo Pretorio

Molto suggestiva è la corte interna, dove è ancora ben conservato il trecentesco banco di pietra dove sedeva il Podestà durante le udienze.

Le logge interne sono state decorate a partire dal quindicesimo secolo da artisti quali Valiani, Machol e Marini con affreschi e tempere che fanno rivivere gli sfarzi di Pistoia delle epoche più ricche.

Palazzo Comunale

Il Palazzo del Comune detto anche Palazzo di Giano o Palazzo degli Anziani è dal XIII secolo uno dei simboli di Pistoia e nasce come sede del governo della città voluto da Giano Della Bella per ospitare il consiglio degli anziani e il gonfaloniere di giustizia.

Al suo interno ha sede il Museo Civico d’Arte Antica che raccoglie l’intera storia artistica di Pistoia dal XIII al XX secolo.

Nell’atrio si trova il Miracolo una scultura in bronzo di Marini, donata alla città dal suo autore nel 1975. Ritrae un cavallo nell’atto di disarcionare il cavaliere dopo essersi imbizzarrito per un evento improvviso. 

Palazzo Comunale Pistoia

La facciata è in pietra serena e sopra ogni arco vi è uno stemma. In quello centrale è scolpito lo stemma dei guelfi, a destra quello cittadino e a sinistra troviamo il giglio di Firenze, mentre in alto a sinistra si possono ammirare i gigli di Carlo d’Angiò. 

Sulla parete a destra del balcone centrale troviamo una testa in marmo sovrastata da una mazza. Alcuni pensano appartenga a Museto II vinto nella guerra delle Baleari proprio da un pistoiese, altri invece dicono che appartenga al più grande traditore di Pistoia: Filippo Tedici, ma il mistero non è ancora stato svelato.

La Torre di Catilina

La Torre di Catilina è situata in un angolo della Piazza del Duomo ed aveva la funzione di torre di guardia. E’ interamente costruita con pietra lavorata e conci ed è alta circa 30 metri.

La Torre di Catilina

La torre prende il nome dal romano Lucio Sergio Catilina. Prima di marciare su Roma, Catilina decise di andare verso nord per organizzare un esercito numeroso, però passando dalla montagna pistoiese si trovò ad affrontare alcune legioni che avevano sbarrato l’accesso della Via Emilia. Proprio qui si tenne uno scontro cruento in cui l’esercito romano vinse e Catilina fu gravemente ferito.

Catturato dai nemici e successivamente giustiziato. il suo corpo fu sepolto in Via Tomba di Catilina di fianco alla Piazza del Duomo e in ricordo fu eretta anche la Torre che prende il suo nome.

Ma non è finita qui, perchè vi indico cosa fare a Pistoia in un giorno ammirando piazze e chiese vicino al centro.

Ospedale del Ceppo e la Pistoia sotterranea

Il nome Ospedale del Ceppo deriva da due leggende. La prima narra che nel XIII secolo la Madonna apparve ai coniugi Antimo e Bendinella, ai quali venne ordinato di costruire un ospedale nel luogo in cui sarebbe cresciuto un ceppo fiorito nella stagione invernale. Da qui il nome di questo antico ospedale, fondato sempre nel XIII secolo.

La seconda storia fa derivare il nome dal tronco di ceppo usato nell’antichità per raccogliere le offerte dei fedeli.

L’ospedale sorto per aiutare i poveri e curare gli infermi, è stato molto utilizzato nel medioevo, quando la città fu attaccata dalle peste nera.

Ospedale del Ceppo

Presenta un loggiato, di ispirazione brunelleschiana, compiuto fra il 1512 e il 1517 e decorato da medaglioni di Benedetto Buglioni e Giovanni della Robbia. Il fregio illustra le sette opere di misericordia ovvero dare alloggio ai pellegrini, seppellire i morti, visitare gli infermi e i carcerati, dar da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati e vestire i nudi, intervallate dalle Virtù Prudenza, Fede, Carità, Speranza e Giustizia, e dalle due arpie 

Il museo ospitato dal vecchio ospedale presenta un’area dedicata alla storia della sanità pistoiese e una ricca collezione dei ferri chirurgici, databili tra il Settecento e i primi decenni del Novecento. Troviamo inoltre la sezione dedicata all’ex Ospedale psichiatrico e quella dell’Accademia Medica. La visita si conclude nel giardino dell’ex ospedale, con il teatrino anatomico.

Da questo edificio si accede anche al percorso della Pistoia sotterrranea che rappresenta l’antico percorso del torrente Brana. La camminata si sviluppa sotto l’ospedale del Ceppo e si estende per circa 650 metri, il più lungo d’Italia.

L’itinerario raccoglie inoltre testimonianze della storia pistoiese, tra i quali un ponte romano, due mulini e lavatoi di epoca medievale.

Piazza della Sala e Piazza degli Ortaggi

Nell’antichità in Piazza della Sala si trovava il palazzo del Gastaldo rappresentante del re che governava al suo posto, poi l’edificio venne abbattuto e alla piazza venne dato questo nome dal termine di origine longobarda, che serviva per indicare il palazzo dove si esercitava il potere.

Successivamente, durante il periodo comunale, la Sala divenne la sede delle attività commerciali della città e in seguito sui lati della piazza e nelle vie intorno aprirono piccole botteghe e negozi che affiancarono il mercato ortofrutticolo che ora si svolge quotidianamente.

Piazza della Sala

Il pozzo circolare del Leoncino che troviamo in piazza, è affiancato da due colonne ioniche che erano necessarie a sorreggere un’architrave collegata ad una carrucola per attingere l’acqua. Sopra questa nel 1529 fu collocata la riproduzione di un leoncino in pietra arenaria con la zampa sinistra sopra lo stemma della città, a simboleggiare il definitivo dominio di Firenze su Pistoia.

Poichè la piazza veniva utilizzata per il commercio e gli scambi, le vie circostanti hanno preso nomi caratteristici quali: via del Cacio, via dei Fabbri o via degli Orafi.

Piazza della Sala è inoltre collegata ad un’altra piccola piazzetta, chiamata Piazza degli ortaggi, sulla quale si affacciava il piccolo ghetto ed era luogo di sosta dei pellegrini nell’antichità.

Oggi ospita il gruppo scultoreo in bronzo Giro del Sole opera dell’artista pistoiese Roberto Barni in cui tre giovani uniti un unico centro, sembrano dirigersi verso punti diversi con gli occhi bendati e una lampada a olio nella mano destra fonte di conoscenza. Essi durante i giorni di mercato facilmente si confondono con la folla nella zona anche adibita alla vendita dei fiori.

Ma cosa fare a Pistoia in un giorno ancora? Ci sono tante chiese che non potete perdervi per la loro ricchezza di dipinti, pupiti ed organi.

Le chiese da non perdere…

La Chiesa della Spirito Santo

Piazza dello Spirito Santo ospita oltre alla statua del Cardinale Forteguerri, l’omonima chiesa in origine intitolata a Sant’Ignazio di Loyola.

Fu edificata a partire dal 1647 per iniziativa della famiglia Rospigliosi per accogliere i Gesuiti.

Chiesa dello Spirito Santo

La facciata in pietra è contraddistinta da una grande severità, l’interno a navata unica con cappelle laterali venne arricchito per volontà del Papa pistoiese Clemente IX, che ne affidò il completamento a Bernini. Egli realizzò l’imponente altare maggiore e Pietro da Cortona la grande tela con l’apparizione di Cristo a Sant’Ignazio di Loyola

 Inoltre il Cardinale, prima che diventasse Papa con il nome di Clemente IX fece realizzare il grande organo realizzato dal fiammingo Hermans, decorato in foglia d’oro.

La Chiesa di San Francesco

La chiesa che si erge in Piazza Mazzini e fu edificata fuori delle mura della città dai Padri Minori Conventuali venuti a Pistoia verso il 1220, rappresenta gli ideali francescani di povertà, umiltà e fratellanza

La facciata è a capanna, ed è caratterizzata da un rivestimento marmoreo a strisce bianche e verdi, al centro, invece, si trova il rosone circolare, tipico dello stile gotico.

Dipinti chiesa S. Francesco

Gli interni presentano degli affioramenti decorativi affrescati che raffigurano le Storie di San Francesco lungo le pareti laterali della chiesa, con i personaggi in scala naturale inseriti in suggestive quinte architettoniche. 

Anche le altre cappelle accolgono affreschi di pregevole manifattura e uno splendido organo a canne realizzato a fine ‘800.

La Pieve di S. Andrea

Per arrivare a questa chiesa prendiamo Via Abbi Pazienza il cui nome deriva da una leggenda secondo la quale durante una battaglia in età medievale una famiglia pugnalò un avversario, accorgendosi poi di aver fatto del male a un caro amico, a cui venne ripetuta più volte la frase: “Abbi pazienza! Abbi pazienza!”.

La chiesa di Sant’Andrea risale all’alto medioevo e già allora veniva chiamata ‘pieve’, perchè dotata di fonte battesimale e ricordata come “seconda per dignità soltanto alla Cattedrale”.

L’aspetto attuale è opera di Gruamonte, scultore e architetto che insieme al fratello Adeodato ha inscritto il proprio nome nell’architrave del portale maggiore che rappresenta l’arrivo dei Magi e l’offerta dei doni a Gesù Bambino.

 Al suo interno la pieve ospita una bellissima collezione di opere d’arte tra cui due crocifissi lignei attribuiti a Giovanni Pisano, un affresco del Cinquecento di Bernardino da Signoraccio, un crocifisso del Volto Santo e due splendidi affreschi di Gerino Gerini e il gioiello rappresentato dal pulpito di Giovanni Pisano.

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