Durante il mio viaggio in India, una delle cose che più mi ha colpita è stato quanto la luce sia presente in ogni gesto quotidiano.
Non solo quella del sole, dei templi dorati o delle lanterne sospese lungo il Gange, ma quella interiore, che ogni indiano sembra portare dentro di sé.

Diwali festa della luci

Ho scoperto che questa luce trova la sua massima espressione in una delle feste più amate del Paese: Diwali, la Festa delle Luci.
E dietro questa celebrazione millenaria si nasconde una delle storie più affascinanti della mitologia indiana: quella del Ramayana e del suo eroe, Rama.

Diwali come si festeggia

La festa di Diwali, conosciuta anche come Deepavali, è una delle celebrazioni più sentite e luminose dell’India.
Ma pochi sanno che dietro alle migliaia di piccole luci che illuminano case e templi si nasconde un’antica storia: quella di Rama, protagonista del poema epico Ramayana, simbolo della vittoria del bene sul male e della luce sull’oscurità.

Il Ramayana: l’epopea di Rama e l’origine del Divali

Il Ramayana è uno dei due grandi poemi epici dell’India, insieme al Mahabharata. È stato composto dal poeta Valmiki tra il III e il VI secolo a.C., ma la leggenda di Rama ha origini ancora più antiche, tramandate oralmente per secoli.
Valmiki trasformò la storia in versi eleganti e raffinati, dando vita a un testo che sarebbe diventato la base della cultura indiana.

Ramayana

Nel tempo, il Ramayana è stato riscritto in molte lingue, dal sanscrito alle lingue moderne dell’India.
Tra le versioni più popolari c’è il Ramcharitmanas, scritto dal poeta e santo Tulsidas nel XVI secolo, in una lingua semplice e accessibile al popolo. Ancora oggi, nel nord dell’India, milioni di persone conoscono a memoria interi passi di questo poema sacro.

Chi è Rama: l’avatar della giustizia e del Dharma

Nell’induismo, Rama è considerato un avatar di Vishnu, ovvero una delle sue incarnazioni divine scese sulla Terra per ristabilire l’ordine cosmico, chiamato Dharma.
Diversamente dal cristianesimo, dove Dio si incarna una sola volta in Gesù, nella visione induista il divino discende più volte, in diverse epoche, per proteggere il mondo dal caos e dal male.

Rama

La leggenda di Rama: l’origine della Festa di Diwali

Alla fine della seconda delle ere cosmiche, regnava ad Ayodhya un re buono e giusto di nome Dasaratha, che aveva tre spose e quattro figli.
Sentendosi ormai stanco, il re desiderava consacrare come principe reggente il suo primogenito Rama, figlio della sua sposa più saggia. Tuttavia, la moglie più giovane e bella gli impedì di farlo: chiese che a diventare re fosse invece Bharata, il suo stesso figlio.

Molti anni prima, questa regina aveva salvato la vita del re Dasaratha. In segno di gratitudine, egli le aveva promesso di esaudire due desideri a sua scelta, quando lei lo avesse voluto.
Così, legato dalla sua parola di Re e custode del Dharma, Dasaratha fu costretto ad accontentarla: fece proclamare principe Bharata e ordinò a Rama di andare in esilio nella foresta per quattordici anni.
Rama partì senza esitazione, accompagnato dalla sua sposa Sita e dal fratello Lakshmana, che non volle mai separarsi da lui.

Durante l’esilio, il re Dasaratha morì di dolore per la lontananza del figlio. Ma Bharata, devoto e leale, rifiutò di sedersi sul trono: decise di governare il regno solo come reggente, in attesa del ritorno del fratello.

Nel frattempo, nella foresta, accadde la tragedia. Il demone dalle dieci teste, Ravana, approfittò dell’assenza di Rama per rapire Sita.
Con uno stratagemma, si presentò a lei sotto le sembianze di un mendicante; quando Sita uscì per offrirgli un pugno di riso, Ravana la afferrò e la portò nella sua favolosa capitale, Lanka (oggi Sri Lanka).
Sita, pura e fedele, rifiutò di entrare nel palazzo e rimase nel boschetto, in attesa del ritorno di Rama.

Quando Rama tornò e non trovò la moglie, iniziò la sua lunga ricerca. Dopo molte avventure, scoprì dove era prigioniera grazie a Hanuman, il figlio del Dio del vento, capace di volare.

Hanuman
Hanuman attraversò i cieli fino all’isola di Lanka, trovò Sita e promise a Rama di aiutarlo. Nella religione indù, Hanuman è venerato come il dio della devozione, dell’umiltà e del servizio disinteressato, e il suo volto scimmiesco è simbolo di forza e fedeltà spirituale.

Con l’aiuto di Hanuman e del re delle scimmie, Rama organizzò un potente esercito per liberare Sita. Dopo una lunga battaglia, Ravana e il suo esercito di demoni furono sconfitti, e Sita poté finalmente riabbracciare il suo sposo.

Dopo quattordici anni di esilio, Rama fece ritorno ad Ayodhya, dove il fratello aveva fedelmente custodito il trono in suo nome.
Si dice che il suo ritorno avvenne durante una notte di luna nuova, nel mese di Kartika (tra ottobre e novembre). Quella notte buia, gli abitanti della città accesero migliaia di lampade di terracotta (diya) sui davanzali, sulle soglie e nei cortili delle case per illuminare la via del loro re.

Da allora, ogni anno, in tutta l’India si accendono le luci di Diwali, la Festa delle Luci, in ricordo del ritorno di Rama e della vittoria della luce sulle tenebre.

Le divinità del Divali: Lakshmi e Ganesha, prosperità e saggezza

Sebbene la leggenda di Rama sia all’origine del Diwali, oggi i protagonisti principali della festa sono Lakshmi e Ganesha.
Lakshmi è la dea della bellezza, della fortuna e della prosperità, moglie di Vishnu e simbolo di purezza spirituale. Viene rappresentata su un fiore di loto, che nasce dal fango ma resta immacolato, metafora della crescita interiore.

 

Lakshmi e Ganesha

Ganesha, figlio di Shiva e Parvati, è il dio della saggezza e degli inizi, venerato da artisti e studiosi.
Con la sua testa d’elefante, simboleggia la capacità di superare gli ostacoli, ascoltare con saggezza e discernere il vero dal falso.
Durante il Diwali, entrambe le divinità vengono invocate affinché portino abbondanza, equilibrio e armonia nelle case.

I Cinque Giorni del Diwali: significato, rituali e leggende

Il Diwali si celebra per cinque giorni, ognuno con i suoi riti, miti e significati spirituali.

Primo giorno – Dhanteras: la ricchezza e la prosperità

Il Dhanteras apre le celebrazioni. È il giorno dedicato alla fortuna e al benessere, in cui è tradizione acquistare oggetti di metallo, utensili e gioielli d’oro.
Le città si animano di bancarelle e luci, mentre si invoca la dea Lakshmi affinché benedica la casa con prosperità.

Secondo giorno – Choti Diwali: la piccola Divali

Durante la Choti Diwali, le famiglie terminano le pulizie e preparano la casa per accogliere la dea della ricchezza.
Le strade si riempiono di colori, profumi, mentre si acquistano lumini di terracotta, stoppini di cotone e dolci tradizionali. È il momento della condivisione e dei preparativi più vivaci.

Terzo giorno – Amavasya: la notte della luna nuova

È il cuore della festa, la notte senza luna in cui l’oscurità viene sconfitta dalla luce.
Le famiglie indossano i loro abiti più belli e accendono centinaia di diyas: il primo all’interno del tempietto domestico, il secondo sulla soglia di casa per accogliere Lakshmi, che porta fortuna e benedizioni.

Lumini Diwali

Quarto giorno – Govardhan Puja: il miracolo di Krishna

Il giorno seguente si celebra Krishna, che secondo la leggenda sollevò la montagna di Govardhan per salvare gli abitanti di Vrindavan dalla furia del dio Indra.
I devoti ricordano questo evento compiendo riti di gratitudine e percorrendo pellegrinaggi simbolici intorno a mucchi di pietre che rappresentano la sacra montagna.

Quinto giorno – Bhai Dooj: il legame tra fratelli e sorelle

L’ultimo giorno del Diwali è dedicato all’amore familiare.
Durante il Bhai Dooj, le sorelle legano un filo sacro al polso dei fratelli come segno di protezione e ricevendo in cambio doni e dolci. È un momento di affetto, rispetto e riconoscenza reciproca.

La Kali Puja: la potenza della Dea Nera

Nel Bengala, il Diwali coincide con la Kali Puja, la celebrazione della dea Kali, simbolo di forza, coraggio e distruzione del male.Secondo la leggenda, Kali nacque dalla fronte di Durga per sconfiggere i demoni che minacciavano il mondo.
Dopo averli annientati, perse il controllo, finché Shiva si distese ai suoi piedi per calmarla.

Dea Kali
Raffigurata con una ghirlanda di teste e la lingua sporgente, Kali rappresenta la potenza primordiale che distrugge l’ignoranza per ristabilire l’ordine universale.
Durante la festa, la sua statua viene venerata per tre giorni e infine immersa nel Gange, simbolo di purificazione spirituale.

Conclusione: la luce che unisce gli uomini e gli dèi

Il Diwali è molto più di una semplice festa. È un invito a rinascere nella luce, a lasciare andare l’oscurità interiore e ad accogliere la gioia, la gratitudine e la condivisione.
Tra canti, profumi, luci e colori, l’India si accende in un unico grande gesto d’amore e speranza, ricordandoci che la luce del cuore è la più potente di tutte.

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