Sul mio blog voglio trattare il mondo dei viaggi a 360°,  presentando anche le nuove professioni che stanno nascendo e sono collegate al mondo travel. Una di queste è quella del Travel Designer. Ma chi è, e come si diventa Travel Designer?

Francesca Pozzan ci racconta di come abbia lasciato un lavoro sicuro, per intraprendere questa nuova carriera.

Ciao Francesca mi racconti quali studi hai intrapreso, qual è la tua formazione?

Ho frequentato il Liceo Classico a formazione linguistica e poi mi sono laureata in Servizio Sociale. Con un intermezzo di formazione teatrale presso l’Accademia Teatrale Veneta e un diploma di Sceneggiatura Teatrale per bambini e adolescenti ottenuto presso il Teatro Testoni di Bologna. Un misto mare insomma!

FrancescaPozzan

Quando hai capito che nel tuo futuro c’era il turismo?

In realtà l’ho sempre saputo, ho scelto il liceo linguistico proprio perché volevo lavorare con le lingue straniere e volevo viaggiare, ma poi, essendo una gran curiosa della vita, ho voluto esplorare e formarmi anche in altri ambiti. Quand’ero a Venezia e studiavo all’accademia teatrale mi è ritornato in mente il mio primo amore, complice l’essere immersa in un ambiente internazionale. Così ho iniziato a cercare dei corsi di formazione ed ho trovato un corso professionale per operatori turistici addetti all’incoming finanziato dal Fondo Sociale Europeo a Padova che è finito con uno stage presso un tour operator. Terminata la formazione mi hanno assunta e sono rimasta per dieci anni a lavorare in quell’azienda. Quindi ho iniziato da stagista e poi negli anni ho ricoperto varie mansioni tra le quali ho lavorato presso l’ufficio booking, nelle risorse umane come responsabile della selezione e formazione degli accompagnatori turistici. Infine presso l’ufficio programmazione ho iniziato a tutti gli effetti a svolgere la mansione di Travel Designer.

Nel frattempo sono diventata anche direttore tecnico di agenzia viaggi.

Entriamo nel vivo del discorso. Di che cosa si occupa nello specifico un Travel Designer? Come si diventa Travel Designer?

Il Travel Designer è quel professionista del turismo che disegna un itinerario di viaggio su misura per il cliente.
Non si può improvvisare, deve avere un’adeguata formazione perché oltre alle competenze in ambito turistico deve essere anche in grado di analizzare approfonditamente il cliente, per capire le sue reali aspettative e i suoi desideri (soprattutto quelli inespressi)! Una volta profilato il cliente deve essere in grado di disegnare la soluzione di viaggio più adatta a lui, capisci che è una grande responsabilità! Una persona, una famiglia, un gruppo o un’azienda ti mettono in mano l’organizzazione del loro viaggio, desiderato e sognato magari a lungo.

FrancescaPozzanNepal

Il Travel Designer è una figura freelance, corretto?

E’ una figura che può lavorare sia in autonomia sia tramite assunzione.
Nel caso in cui lavori come freelance
deve sempre avere una direzione tecnica da parte di un tour operator o di un’agenzia. Ci tengo a specificarlo perché essendo una figura professionale relativamente giovane, a volte ci accusano di essere gli “abusivi del turismo”. Ma dal momento in cui il Travel Designer si avvale della direzione tecnica di un operatore turistico, è perfettamente in regola.

Il Travel Designer deve per forza avere un ufficio o può anche lavorare solo on-line?

Per approfondire il concetto su come si diventa Travel Designer, i piace affermare che questa figura, in ambito turistico, possa essere considerato come il lavoro del futuro, perché è una professione che si può svolgere da remoto e si sposa tantissimo con il nomadismo digitale. Ora grazie alle videocall si riesce a creare un approccio molto diretto con il cliente anche senza incontrarlo di persona. La parola d’ordine è flessibilità, quindi se il cliente lavora tutto il giorno e dice che ha tempo solo alle nove di sera, l’appuntamento può avvenire anche a quell’ora, ma il mattino ci si può andare a fare una passeggiata. Nessun obbligo e nessun vincolo.

Francesca Pozzan montagna 

Mi racconti la tua storia di cambiamento professionale? Come si diventa Travel Designer?

Mi sono licenziata nel 2017 poiché mentre lavoravo presso il tour operator, avevo già capito che non riuscivo a stare fissa dentro un ufficio. Io amavo il mio lavoro, ma volevo farlo da remoto e non volevo metterci la faccia, preferivo collaborare con tour operator in linea con la mia idea di viaggio.
Fino a pochi anni fa il Travel Designer non era una professione conosciuta come adesso, mi sono do
vuta dare da fare parecchio spedendo curricula a destra e a manca e a girare l’Italia in treno per incontrare i tour operator che mi avevano dato riscontro positivo.              
E’ stato un anno impegnativo nel quale ho lavorato anche come accompagnatrice turistica e come aiuto cuoca per sostenermi economicamente. A fine stagione due tour operator con cui avevo preso contatti la primavera precedente mi hanno proposto una collaborazione continuativa e così ho potuto iniziare finalmente a praticare la professione come libera professionista.

Inoltre insegno come esperta esterna, ormai da sette anni, tecnica e programmazione turistica negli istituti superiori ad indirizzo turistico della provincia di Vicenza e ho anche tenuto delle formazioni per dei tour operator.

Ad un certo punto ho sentito il desiderio di condividere la mia competenza e la mia esperienza sia come travel designer che come direttore tecnico, per formare aspiranti travel designer perchè credo molto che questa sia la figura professionale del futuro e i fatti mi stanno dando ragione.

Mi descrivi meglio il tuo progetto “Professione Travel Designer”? Come si diventa Travel Designer?

E’ un corso attraverso cui formo aspiranti Travel Designer. Le lezioni si svolgono on-line, ma li tengo io in dal vivo. Sono dodici moduli di tre ore ciascuno nei quali i corsisti affrontano diverse tematiche ed è un corso molto pratico. Io insegno l’ABC del travel designing, poi dopo i primi moduli inizio a far lavorare i partecipanti attraverso delle esercitazioni.

So per esperienza che se non metti subito in pratica la teoria, rischi poi che tutto finisca nel dimenticatoio. I corsisti sono inseriti all’interno di un gruppo privato su Facebook nel quale possono sempre avvalersi della mia consulenza e si è creata una bella community nella quale c’è molta interazione tra i partecipanti per scambiarsi idee o chiarire perplessità.
È un corso completo che non solo insegna la professione, ma anche come
lanciarsi sul mercato. Inoltre nel gruppo faccio delle lezioni extra di approfondimento che non sono incluse nel corso. Le classi sono piccole e non superano le otto persone perché mi piace seguire tutti i miei corsisti in maniera adeguata e personalizzata.

Nel mio blog è presente una rubrica che si chiama: “Sognatori Coraggiosi” attraverso la quale ho intervistato persone che hanno creato la loro professione nel mondo del turismo, pur partendo da un background completamente diverso. Tra i corsisti ho avuto persone che facevano i lavori più disparati, per esempio una giocatrice di pallavolo, una docente di lingue, una commerciante di prodotti cosmetici, un’insegnante di equitazione, un’impiegata amministrativa, che testimoniano come sia possibile per chiunque entrare nel mondo del turismo grazie ad un’apposita formazione, tanta passione e voglia di fare.

TravelDesignerAcademy

Com’è nata questa idea?

Questo progetto è nato dalla mia esperienza e dalle mie competenze maturate in questi ultimi 13 anni. Alla base di tutto il mio desiderio di formare e seguire gli aspiranti Travel Designer e dare loro la possibilità di fare parte di una community di colleghi, come avrei voluto esserlo io quando ho rassegnato le mie dimissioni: io sono partita da sola e senza nessuno che mi seguisse, con il quale confrontarmi e con il quale collaborare.

Hai qualche consiglio da dare a chi vorrebbe mettersi in proprio, ma è ancora titubante?

Consiglio di chiedersi prima di tutto perché ci si vuole mettere in proprio, perché alla base di tutto c’è quello. Se hai una forte motivazione, voglia di studiare e di impegnarti a fondo per arrivare al tuo obiettivo, se sei pronto a vivere costantemente sulle montagne russe emotive (ma anche economiche), se sei pronto a ripartire da zero e disposto anche a prendere dei portoni in faccia nonostante tutto il tuo impegno, allora vai! Sei pronto anche per spiccare il volo! Perché se il tuo perché è vero, ti impegni e sei leale con te stesso il volo, prima o dopo, lo spiccherai!

Se volete essere aggiornati sui corso che organizza Francesca visitate il suo sito:

www.professionetraveldesigner.com

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